E’ in atto un profondo e rivoluzionario cambiamento, caratterizzato dall’implementazione del Building Information Modeling (BIM) negli asset dei processi organizzativi del mondo delle costruzioni.

L’introduzione del BIM nel sistema degli appalti, in particolare in ambito pubblico, impone alle committenze e alle stazioni appaltanti un’inevitabile trasformazione di tipo organizzativo e culturale, nella gestione dell’intero processo di realizzazione dell’opera e non unicamente nella fase progettuale.

Soltanto una committenza qualificata, in grado di esprimere una domanda consapevole e di qualità e soprattutto di garantire una corretta gestione del contratto, avvalendosi di tutte le innovazioni digitali che stanno via via prendendo piede, avrà la possibilità di continuare ad amministrare correttamente l’appalto, ottimizzando la gestione dei tempi, dei costi e della qualità delle opere.

La digitalizzazione non dovrà essere limitata al solo progetto, ma coinvolgere anche le strutture di management della committenza, delle imprese e di tutta la filiera produttiva, al fine di ottenere effettivi  vantaggi nell’arco del ciclo di vita e soprattutto nella fase di gestione del bene, modificando profondamente l’intero settore delle costruzioni, che potrà trarre da questa innovazione enormi vantaggi.

L’apporto tecnico e culturale di noi ingegneri in questo processo è fondamentale, perché siamo attori protagonisti in tutti i punti nodali del sistema, sia che operiamo all’interno della pubblica amministrazione o nell’ambito del privato, sia che agiamo come professionisti incaricati dei vari servizi di ingegneria.

Si deve tenere presente che l’innovazione e la digitalizzazione del settore delle costruzioni non coinvolgerà soltanto l’ingegneria civile ed edile, come è ovvio che sia, ma anche e soprattutto gli ambiti legati all’ingegneria gestionale, ambientale e informatica.

Sarà richiesta una maggiore collaborazione tra figure professionali diverse, comprese quelle che tradizionalmente non erano coinvolte (come gli ingegneri informatici), per una valorizzazione ottimale delle competenze individuali e di sistema, con un occhio rivolto al futuro ed uno rivolto all’esperienza, alla tradizione e alle buone prassi.