Uno dei motori della ripartenza per l’Italia sarà la Transizione Digitale: l’emergenza sanitaria ha modificato le nostre abitudini e ha acceso un potentissimo faro sul digitale, come elemento strategico ed essenziale per tutti.

Uno degli obiettivi prioritari del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sarà superare il digital divide ancora oggi fortemente presente nel nostro Paese, e causa di nuove forme di disagio e disuguaglianze sociali. Per questo motivo, lo sviluppo delle infrastrutture digitali su tutto il territorio nazionale rappresenta un passaggio fondamentale e abilitante per avviare una ripresa inclusiva. della nostra economia e per dare vita a un processo di innovazione senza precedenti nel Paese.

Lo sviluppo delle infrastrutture, la diffusione delle competenze e della cultura digitale, insieme ad un’efficace capacità di gestione della comunicazione, rappresentano senza dubbio gli elementi strategici per le imprese e la pubblica amministrazione per una trasformazione radicale.

L’opportunità professionale per i tecnici ingegneri è davvero importante, dal momento che possono assumere un ruolo chiave proprio nel:

  • supportare le organizzazioni pubbliche e private ad analizzare i propri processi per comprendere dove la digitalizzazione può portare vantaggio competitivo e miglioramento e progettare i percorsi più idonei di implementazione delle soluzioni identificate;
  • valutare se sussistano i presupposti per il godimento di agevolazioni che presuppongono il soddisfacimento di requisiti tecnici e l’adempimento ad obblighi documentali anche attraverso la produzione di perizie, relazioni tecniche e studi di fattibilità;

Pensare infatti che la transizione digitale sia solo una questione di tecnologia e di automazione significa commettere un’ingenuità. La «quarta rivoluzione industriale» passa attraverso l’uomo più che attraverso le macchine. Le capacità e le competenze di ogni individuo, dall’operatore con il compito più semplice fino all’ingegnere chiamato a coordinare i processi più complessi, assumono un’importanza cruciale nell’era della digital economy, dove big data, Internet of Things, Intelligenza artificiale e cloud computing rappresentano risorse straordinarie, ma a patto di saper progettare algoritmi, analizzare i dati e governare l’innovazione.

L’ingegnere con la sua attitudine a gestire la complessità può essere il protagonista di un Umanesimo Digitale che professi il recupero della centralità dell’uomo rispetto alle macchine e alla tecnologia, avvii una “rinascita” della cultura, delle relazioni e dell’etica e riconosca la specificità dell’essere umano e delle sue capacità, e delle tecnologie digitali come strumenti per accrescere piuttosto che per limitare tali capacità.