Attualmente il mercato dell’industria ricerca ingegneri per introdurli in percorsi professionali in ambiti che possono sembrare anche lontani dal mondo ingegneristico e che possono culminare in interessanti trattamenti economici, dopo aver acquisito competenze ed esperienza.

Profili multidisciplinari consentono di operare in fasce del mondo produttivo dove robotica ed automazione acquisiscono sempre maggiore rilevanza.

Industria dell’automotive e dei componenti auto, comparto e filiera della logistica, tutto il settore che si occupa del confezionamento e dell’inscatolamento, tradizionale industria manifatturiera e ambiti più specifici, dove la produzione industriale assume nuova rilevanza, come il farmaceutico o le filiere agroalimentari di trasformazione, propongono posizioni in cui la preparazione dell’ingegnere meccanico presenta un profilo adeguato.

L’imminente ripresa sarà sempre più indirizzata alla ricerca di professionisti in grado di progettare e testare, con appositi software, nuovi prodotti prima di mandarli in produzione, modellando nuovi impianti e componenti di macchinari, operando anche nel settore della ricerca e dello sviluppo dell’azienda e affiancando il settore commerciale e la rete vendita.

Queste nuove figure professionali dovranno confrontarsi con un mercato che chiederà capacità di auto-apprendimento e di aggiornamento continuo, adeguate competenze di tipo comunicativo e relazionale, organizzativo e gestionale.

La continua richiesta di prodotti ad alto contenuto tecnologico e la necessità di rendere l’Italia un Paese più equo, verde e inclusivo, con un’economia più competitiva, dinamica e innovativa, avranno nei giovani ingegneri meccanici i progettisti dei nuovi strumenti necessari per affrontare le sfide ambientali, tecnologiche e sociali del nostro tempo e del futuro.