1. PROFESSIONE E TERRITORIO

Noi che vogliamo valorizzare la figura dell’Ingegnere, verso il mondo politico, delle istituzioni e della società civile.

Noi che vogliamo comunicare con il territorio al fine di evidenziare il valore dell’Istituzione e il valore etico e sociale della professione.

2. ETICA E RESPONSABILITÀ


Noi che vogliamo che l’Etica sia il centro dell’evoluzione della nostra Professione, per essere portatori di principi e valori.

Noi che vogliamo non disperdere risorse economiche per iniziative autoreferenziali, ma per creare vantaggio a favore della categoria.

3. QUALITÀ ED ECCELLENZA

Noi che vogliamo incentivare la formazione di qualità perché i Professionisti possano essere protagonisti del cambiamento.
Noi che vogliamo che l’eccellenza sia la risposta allo sviluppo sociale ed economico per il territorio

4. PASSIONE E INNOVAZIONE

Noi che vogliamo integrare l’esperienza degli adulti con l’ardimento dei giovani.
Noi che vogliamo tutelare e valorizzare i giovani in quanto risorse preziose per innovare la professione.

5. APPARTENENZA E CONNESSIONE

Noi che vogliamo stimolare il senso di appartenenza alla categoria esprimendo la consapevolezza di essere una risorsa per la comunità.
Noi che vogliamo l’ingegnere sempre più consapevole del suo ruolo di decisore nella gestione dell’emergenza, nella ricostruzione economica e nello sviluppo sostenibile della società.

6. INCLUSIONE E PARITÀ

Noi che vogliamo contrastare ogni forma di emarginazione e discriminazione all’interno della categoria.
Noi che vogliamo contribuire con le nostre competenze ad abbattere ogni barriera, diseguaglianza e esclusione nella società civile.

7. SINERGIA e CONTAMINAZIONE


Noi che vogliamo collaborazione e sinergia con le eccellenze sul territorio per incentivare la cultura, l’impegno sociale e il sostegno della legalità.

Noi che vogliamo l’ingegnere sempre più interconnesso con altre figure professionali all’interno di team multidisciplinari.

8. EMPATIA E ASCOLTO


Noi che vogliamo comprendere i reali bisogni della categoria, senza pregiudizi e con l’impegno di dare loro voce.

Noi che vogliamo creare luoghi di confronto e di servizio per gli ingegneri come persone.

Quante volte ci siamo sentiti chiedere: “Che lavoro fai?”.

Provate a fare mente locale al modo in cui avete recepito e, di conseguenza, risposto a questa domanda. Probabilmente la maggior parte delle volte avete detto: “Faccio l’ingegnere”. Sì, perché “fare” l’ingegnere è un lavoro. Quindi la risposta può sembrare corretta.

Ricordo, però, di aver sentito rivolgere quella domanda ad uno sconosciuto signore ormai anziano e di essere rimasto ammirato dalla sua risposta: “Ormai non lavoro più, ma SONO UN INGEGNERE!”. Rimasi ammirato perché avevo constatato che l’anziano signore, mentre si qualificava, si era impettito, un ampio sorriso gli si era dipinto sul viso e i suoi occhi scintillavano. Da quella risposta traspariva tutto l’orgoglio di appartenere alla categoria degli ingegneri e la volontà di alimentare quel senso di appartenenza che troppo spesso ci fa difetto.

Presi coraggio e mi avvicinai. “Mi scusi – dissi rivolgendomi all’anziano ingegnere – ma perché è così fiero di aver fatto l’ingegnere per tutta la sua vita lavorativa?”. “Ti sbagli. Non sono fiero di aver lavorato come ingegnere per tanti anni. Sono fiero di ESSERE INGEGNERE.  E sai perché?” mi chiese.

Fece una piccola pausa, ma non aspettò la mia risposta. “Quante e-mail hai ricevuto questa mattina? Lo sai chi progetta e gestisce le reti informatiche? Sono gli ingegneri. E la corrente che alimenta il tuo pc, lo sai da dove arriva? Da una centrale che è progettata e gestita da ingegneri. E la moto che hai guidato stamattina per arrivare fin qui da chi è progettata?  Da ingegneri. E le strade che percorri ogni giorno? I ponti che attraversi? Le gallerie? Sono anch’essi progettate e gestite da ingegneri. E gli impianti industriali? Da chi sono ideati, progettati, gestiti, innovati e implementati?”.

Da ingegneri” mi intromisi a fatica. “Esatto! Le attività dell’ingegnere che ci accompagnano nella vita di ogni giorno, inconsapevolmente, ma in maniera irrinunciabile, sono innumerevoli. Senza l’opera degli ingegneri nei vari settori la vita, come la concepiamo oggi, sarebbe impossibile”. Lo sguardo era rivolto all’infinito.

Ma non basta”, riprese.“ Non pensi a tutte le innovazioni tecnologiche che si sono realizzate e che sono attualmente allo studio, grazie all’operato degli ingegneri? Grazie a chi siamo arrivati prima sulla Luna e oggi su Marte, se non agli ingegneri? E grazie a chi sarà possibile la rivoluzione green dei prossimi anni, se non agli ingegneri?”. Si fermò e mi guardò, come se aspettasse una risposta.

Io ero senza parole. Non mi ero mai soffermato sul peso determinante che avesse l’attività degli ingegneri nella società moderna. Decisi di stuzzicarlo.

Ma quello che ha elencato finora ha a che fare con le attività lavorative degli ingegneri, cioè con il fare l’ingegnere. Non dice nulla sull’essere ingegnere. Perché, invece, ha voluto sottolineare questo secondo aspetto?”.

Sei giovane e sveglio, hai centrato il punto. Vedi, l’ingegnere, soprattutto se iscritto all’Ordine, svolge la propria attività nell’interesse della collettività e, aggiungo io, a vantaggio di essa. Te lo immagini un ingegnere che progetti volutamente un’auto che rischi di esplodere mentre percorre un’autostrada? O un impianto industriale che emetta gas nocivi in atmosfera? O un edificio destinato a crollare dopo pochi anni? Essere ingegnere significa avere la consapevolezza che la nostra attività, se svolta con superficialità e senza scrupoli, può recare danni enormi alla collettività in qualunque settore. Per questo esiste l’Ordine degli Ingegneri: è un Ente Pubblico che si fa garante del fatto che tutti gli iscritti svolgano la propria attività nell’interesse della collettività. Tutti gli ingegneri iscritti all’Ordine sono tenuti ad applicare un codice deontologico. Ecco l’altro elemento che mi rende orgoglioso di appartenere a questa categoria: l’etica. Quell’etica che mi deve far scegliere, sempre, di rispettare norme e regolamenti, di tenere un comportamento corretto e rispettoso verso i colleghi, i clienti e l’ambiente. Per non tirarla troppo alle lunghe, l’orgoglio di sentirmi parte della categoria degli ingegneri affonda le radici nella consapevolezza che la mia attività, come quella di ogni altro ingegnere, è utile alla collettività. E se un ingegnere, un collega ingegnere, fa qualcosa a vantaggio e nell’interesse della collettività, mi rende orgoglioso”.

Allora mi rivolse lo sguardo, come di qualcuno che si è reso conto di aver parlato troppo e vuole rendersi conto se l’interlocutore lo sta ancora ascoltando.

Vedendo il mio sguardo rapito, mi chiese: “Ma tu perché mi hai fatto queste domande?”.

Mi sono laureato da poco in ingegneria. Ho sentito parlare dell’Ordine, ma non ne capivo la funzione. Dopo averla ascoltata, adesso tutto è un po’ più chiaro. Posso farle ancora qualche domanda?”.

Certamente, sarà un piacere risponderti. Ma dammi del tu, giovane collega, NOI SIAMO INGEGNERI!” mi disse dandomi una pacca sulla spalla.

Ma Tu, FAI l'Ingegnereo SEI un Ingegnere?