In Europa la percezione dell’urgenza della questione climatica e la conseguente pressione dell’opinione pubblica verso istituzioni e forze politiche ha determinato l’adozione di indirizzi e programmi molto importanti da parte dell’Unione Europea. L’azione per il clima dell’UE è al centro del Green Deal europeo, per il quale sono stati stanziati 1.000 miliardi di euro per gli investimenti sostenibili nel corso del prossimo decennio.

Tutti Paesi europei sosterranno enormi investimenti per raggiungere l’obiettivo di lungo termine di azzerare le emissioni nette di CO2 e degli altri gas serra. E’ la cosiddetta Carbon Neutrality, ovvero la neutralità climatica, il punto in cui le emissioni di gas a effetto serra non superano la capacità del pianeta di assorbirle. Entro il 2050 l’Europa vuole diventare il primo continente a impatto zero sul clima.

In Italia, in linea con direttive e obiettivi europei, è stato varato il Piano nazionale di ripresa e resilienzaPNRR, noto in generale come Recovery Plan italiano, finanziato con 210 miliardi di euro, che darà attuazione al Programma Next Generation EU, il Piano per la ripresa dell’Europa varato per uscire dalla crisi e gettare le basi per un’Europa più moderna e sostenibili.

La transizione ecologica” – si legge nel PNRR – “sarà la base del nuovo modello economico e sociale di sviluppo su scala globale, in linea con l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Per avviarla sarà necessario, in primo luogo, ridurre drasticamente le emissioni di gas clima-alteranti in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e del Green Deal europeo; in secondo luogo occorre migliorare l’efficienza energetica e nell’uso delle materie prime delle filiere produttive, degli insediamenti civili e degli edifici pubblici e la qualità dell’aria nei centri urbani e delle acque interne e marine“.

I passi da fare nell’immediato secondo questa impostazione sono:

  • Favorire l’economia circolare, che non elimina i prodotti di scarto ma che li riutilizza;
  • Rispettare i sistemi naturali e le loro capacità massime, limitando l’azione umana;
  • Promuovere la mobilità sostenibile;
  • Spingere sugli investimenti in energie rinnovabili e pulite come fotovoltaico e eolico.

La transizione verde punterà a:

  • decarbonizzare il settore energetico, in quanto la produzione e l’uso dell’energia rappresentano oltre il 75 per cento delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE;
  • ristrutturare gli edifici, infatti il 40 per cento dei consumi energetici riguarda proprio le case;
  • sostenere l’industria in un processo di economia verde perché al momento nel comparto si utilizzano solo il 12 per cento di materiali riciclati;
  • sendere il sistema dei trasporti più pulito: oggi dalla mobilità arrivano il 25 per cento delle emissioni.

Le tecnologie e le infrastrutture che devono essere sviluppate e costruite entro i prossimi 30 anni per raggiungere gli obiettivi internazionali di emissioni di CO2 sono fortemente guidate dalle competenze ingegneristiche. La transizione ecologica ci impone di combinare una solida formazione disciplinare con la comprensione delle interrelazioni tra sistemi ambientali e antropici e la capacità di trovare soluzioni a problemi complessi, trasformando le sfide ambientali in opportunità e rendendo la transizione verde il più possibile equa e inclusiva.

Pertanto, questi obiettivi avranno un enorme impatto nella vita professionale di ogni ingegnere, in qualità di attore chiave per ristrutturare settori e attività critiche e accelerare la transizione verso economie a basse emissioni, resistenti al clima ed efficienti nell’uso delle risorse in modo giusto e inclusivo, un grande cantiere, in linea con l’accordo di Parigi e l’Agenda 2030″. Uno sviluppo declinato secondo la cultura scientifica dell’analisi sistematica dei dati e dei risultati e una costante valutazione di costi e di benefici.

Le competenze ingegneristiche hanno e avranno sempre di più un ruolo fondamentale nel nostro modo di vivere il mondo e nel guidarlo verso un futuro verde verso soluzioni ad alta tecnologia e nuovi modelli di business nei più svariati ambiti:

  • Mobilità Elettrica
  • Smart Grid
  • Digital Energy
  • Energy Storage
  • Smart Building
  • Fonti rinnovabili e Idrogeno
  • Economia Circolare, Ristorativa, Rigenerativa, Repowered

con applicazioni che riguardano visioni totalmente nuove della produzione, del consumo, dello smaltimento, della logistica.

Un’ingegneria ancora più verde e innovativa focalizzata su qualità ambientale e tecnologie di risanamento; sostenibilità ambientale e cooperazione internazionale; con un impegno in prima linea nel fronteggiare i pericoli idrogeologici, nella gestione e tutela delle risorse idriche, nella protezione degli ecosistemi acquatici e terrestri, nella sostenibilità urbana, nella salute ambientale, nelle politiche energetiche, minerarie nazionali e di contrasto ai cambiamenti climatici in atto.