D.Lgs. 116/2020 di recepimento del “Pacchetto economia circolare” UE – Chiarimenti sulle modifiche al D.Lgs. 152/2006

La casistica dei rifiuti industriali (sia Speciali sia Pericolosi) è così ampia da non poter essere riassunta in breve. Pertanto normare i rifiuti in questo settore è da sempre stato un argomento molto delicato e sensibile che ha messo in evidenza la necessità di armonizzare una politica ambientale nazionale con la normativa europea e internazionale.

Nasce così, nel 2006, il TUA (Testo Unico Ambiente) normato dal D.Lgs. 152/06 cui è seguito il D.Lgs. 116/2020 (Decreto Rifiuti) in recepimento di due delle quattro Direttive europee contenute nel “Pacchetto Economia Circolare” in tema di rifiuti come meglio specificato nel seguito.

Successivamente, per meglio chiarire la materia, è stata emanata la Circolare MITE 14 maggio 2021, n. 51657 contenente le corrette interpretazioni e delucidazioni del soggetto normatore. 

Il nuovo decreto “Rifiuti” – D.Lgs. 116/2020

Il 26 settembre 2020 è entrato in vigore il D.Lgs. 116/2020 – cosiddetto “Decreto Rifiuti” – che recepisce in un unico documento due delle quattro direttive europee (la 2018/851 e la 2018/852) contenute nel “Pacchetto Economia Circolare” riguardanti i rifiuti, gli imballaggi e gli scarti di imballaggio. Questi sono quindi gli ambiti nei quali vengono apportate le principali trasformazioni dell’ordinamento attuale.

Con questo decreto viene modificata, in modo sostanziale, la parte quarta del D.Lgs. n. 152/2006, ovvero il cosiddetto TUA (Testo Unico Ambiente) e a questo nuovo testo saranno tenuti ad adeguarsi tutti i soggetti pubblici e privati che producono, trasportano e trattano i rifiuti.