Il recente incendio sviluppatosi in Torino nella parte sommitale di un edificio di civile abitazione, con danni rilevanti alle strutture ma, fortunatamente, senza coinvolgere persone, si presta a riflessioni di varia natura.

In primo luogo l’innesco sembra essere attribuito ad un errore umano avvenuto nel corso di una operazione di saldatura: se questa ricostruzione risultasse corretta dovremmo domandarci se tutte le procedure previste dalle normative in materia di sicurezza siano state correttamente poste in essere.

Di fronte a queste situazioni drammatiche i professionisti, a qualunque livello, i posatori ed i manutentori sono costretti a valutare i meccanismi che si susseguono, a partire dalla fase di progettazione per giungere sino alla realizzazione e successiva manutenzione dell’opera nel tempo.

Sapere come usare il sapere potrebbe essere la frase d’effetto che possa indirizzare noi ingegneri ad una maggiore certezza della conoscenza delle normative ed alla loro applicabilità, fino ad arrivare ad eliminare ogni incertezza nella loro applicazione, allo scopo di rimuovere tutti i possibili rischi che possano mettere in crisi sia la sicurezza dell’opera in fase di realizzazione ed in fase finale.

Facciamo un esempio.

Nel caso di un edificio civile si procede ad interventi progettuali che, partendo dall’esigenza del committente, spaziano dalle norme nel settore edilizio comunale, a quelle dell’impatto ambientale, alla riduzione dell’emissione dell’anidride carbonica, al risparmio energetico, alle norme della trasmissione del rumore, alla prevenzione incendi, all’abbattimento delle barriere architettoniche, all’assemblaggio di apparecchiature, dispositivi, accessori e controlli necessari per realizzare la desiderata qualità dell’aria nelle condizioni prefissate.

Oggi si lavora in squadre sempre più articolate e con accresciute specializzazioni. Ogni squadra dovrebbe svolgere la propria attività collaborando con le altre anche attraverso l’attenta valutazione della natura dei materiali, la loro composizione e le interazioni che potrebbero modificarne lo stato ed innescando fenomeni di forte ossidazione che potrebbero estendersi da una parte limitata a tutto l’edificio. Ogni squadra, applicando puntualmente anche le norme in vigore per la parte che le compete, dovrebbe realizzare un prodotto ad alto livello così escludendo risultati pericolosi.

Importanza fondamentale è ricoperta dalle figure professionali alle quali è demandato il compito di interagire con tutte le imprese coinvolte divenendone il punto di riferimento, affinché la realizzazione dell’opera sia svolta a regola d’arte per il bene della collettività.

Massima attenzione quindi in fase progettuale e di direzione dei lavori e di collaudo, ma anche estrema attenzione nel richiamare altre figure che si devono interfacciare nel tempo, per la buona riuscita dell’opera, alle imprese che eseguono l’intervento ed ai manutentori.

Nel caso di interventi cantieristici grande rilievo è ricoperto dalla figura dei Coordinatori, sia in fase progettuale che in quella esecutiva, sino alla stesura di un adeguato ed esauriente “Fascicolo dell’Opera” che deve essere realizzato non solo in conformità all’art. 91 del D.Lgs. 81/2008, ma come documento che si trasformi in uno strumento tecnico utile nel tempo.

Il Fascicolo dell’Opera deve, di fatto, prendere in considerazione eventuali lavori successivi sull’opera stessa e deve contenere “le informazioni utili ai fini della prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori” per svolgere i lavori di manutenzione e gli stessi condòmini.  Quindi tale documento deve rappresentare uno schema della pianificazione degli interventi manutentivi ma, nel contempo, deve individuare le metodologie di intervento e le attrezzature da utilizzare per formulare ipotesi sulla valutazione degli effetti che si potrebbero determinare sui componenti dei materiali.

E’ infine molto importante che il progettista e tutte le altre figure interessate alla realizzazione di un opera di qualunque entità, redigano documenti chiari, precisi, corretti che si trasformino in un facile vademecum per i soggetti che seguiranno, a qualunque titolo, la filiera realizzativa dell’opera.

Ed è proprio in queste fasi che l’ingegnere deve aver la consapevolezza di dover preparare ed accompagnare verso una crescita sempre attiva se stesso ed il flusso di soggetti interessati ai vari interventi per il bene della collettività e diventare l’essere ingegnere.