Il ministro per la Pubblica Amministrazione, dott. Renato Brunetta, è così intervenuto.

“243.000 ingegneri italiani. Consentitemi di dire una cosa simpatica … Se fosse possibile vi vorrei tutti dentro la Pubblica amministrazione. Magari a qualcuno di voi potrebbe non far piacere questa mia affermazione. Però avere 243.000 ingegneri in una Pubblica amministrazione un po’ esausta, un po’ desertificata dagli ultimi decenni di ristrettezze, di blocco del turn over, di blocco delle dinamiche remunerative, di desertificazione dal punto di vista dei giovani. Pensare di avere 243.000 ingegneri, rispetto all’immagine che noi abbiamo degli ingegneri, vale a dire gente solida, che sa fare i conti, che sa costruire, che fa le infrastrutture, che sa reingegnerizzare le procedure, che sa costruire il futuro, io ne sarei felice. E forse questo sogno, almeno in parte, può diventare realtà perché ci stiamo infilando in un percorso straordinario che è quello del Pnrr che voi conoscete molto bene”.

“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza vuol dire 235 miliardi in 6 anni, tra risorse europee e il Piano Complementare con oltre 30 miliardi di risorse endogene. È stato chiamato il momento Merkel, il momento in cui l’Europa per la prima volta nella sua storia ha capacità di indebitamento autonomo. Si va sui mercati nelle prossime settimane, Von der Leyen andrà sui mercati ad approvvigionarsi di 750 miliardi di euro di obbligazioni con la tripla A. Quindi a tassi molto convenienti da redistribuire, secondo i parametri di impatto della pandemia, a tutti i 27 Paesi membri. Per gestire questi 235 miliardi, che l’Italia dovrà spendere nell’arco di 5-6 anni, occorre Capitale Umano. Occorre una fortissima dotazione di Capitale Umano che, ad oggi, l’Italia non ha”.

“Questa è la sfida. Questa è la sfida che ho cominciato da due-tre mesi, spiegando come fosse assolutamente indispensabile ridotare la Pubblica amministrazione tutta, dai ministeri della transizione digitale, della transizione ecologica, ai ministeri burocratico-amministrativi. Ridotare il governo italiano, la struttura pubblica italiana, di figure professionali in grado di gestire i 180/190 progetti che sottende il Pnrr. Questa è una sfida straordinaria, spaventosa, immensa, che dovrebbe riconsegnarci un’Italia cambiata. Un’Italia salvata, salvata dalla crisi. Per far questo, io sto mettendo in piedi – probabilmente lo approviamo tra due giorni – un provvedimento sulle semplificazioni e sul reclutamento (questo la prossima settimana) tendente a dotare questi progetti delle necessarie figure tecniche”.

“Ho messo in piedi un meccanismo di reclutamento, finalizzato al Pnrr, del tutto speciale. Vale a dire un portale del reclutamento, per contratti, per figure professionali individuate, scelte attraverso anche meccanismi di intelligenza artificiale, su piattaforme fornite proprio dagli ordini professionali. Abbiamo messo in piedi un accordo quadro con gli ordini professionali, soprattutto per le professioni di carattere tecnico o quelle evocate dal Pnrr, proprio per fare cherry picking, la scelta delle ciliegie. Ogni amministrazione, ogni progetto avrà la responsabilità di scegliere i migliori attraverso il portale. Una sorta di Linkedin italiano, dove ci saranno in concorrenza i curricula migliori di tutti i tecnici richiesti. E la lettura dei curricula consentirà agli enti, alle amministrazioni, di scegliere i migliori sulla base della responsabilità. Niente concorsi carta e penna, che sono stati già aboliti con l’ultimo provvedimento previsto dal decreto 44, all’art. 10. Questa è un’ulteriore innovazione: chi ha bisogno di tecnici per il Pnrr li sceglierà dentro questo portale, con contratti a termine. Ma con remunerazioni all’altezza della specializzazione e con tempi immediati, nel senso della visione dei curricula e della scelta degli stessi, con tempi brevissimi di inserimento. Dopo questa fase l’Italia dovrebbe essere cambiata. In grado di fare crescita, efficienza, produttività.”